TATIYAK - racconti di viaggio

Traversata Capri - Napoli
Un fine settimana all'isola di Tiberio
10 agosto 2004

...abbiamo dovuto lottare un po' con i motoscafi che si accalcavano all’imboccatura del porto, ma li abbiamo dimenticati presto. Lungo tutto il resto dell’isola abbiamo ritrovato solo i barconi carichi di turisti. A quanto pare non hanno ancora scoperto la bellezza commovente delle calette che si aprono a sorpresa lungo la costa frastagliata... meglio così...

Il golfo di Napoli ospita ormai da qualche anno la maratona di nuoto Capri – Napoli che, con le sue 16 miglia, rientra a pieno titolo nel campionato mondiale di nuoto di gran fondo.
Alla partenza si sono presentati una ventina di atleti da tutto il mondo (Germania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Russia, Australia), pochi muscoli ma tanta resistenza, cuffia ed occhialini che all’arrivo avevano lasciato un netto segno biancastro sull’abbronzatura dorata raccolta durante la traversata.
Ogni nuotatore è stato affiancato da un gommoncino con la bandiera del paese di appartenenza che ha ospitato anche un arbitro di gara, perché credo di aver capito che per l’intera lunghezza del percorso gli atleti non potevano cambiare stile (bontà loro)...
Sono partiti puntuali alle 10, quando dal microfono hanno finalmente deciso di urlare in inglese le istruzioni per la partenza (two minutes to start).
Il primo è arrivato dopo 7 ore esatte. L'ultimo, invece, dopo oltre 10 ore, quando ormai avevano finito di smontare il palco ed il comitato di accoglienza si era ridotta ad una sola ragazza che porgeva garbatamente asciugamano, ciabattine ed acqua... chissà se è poi riuscito anche lui a sottoporsi all’anti-doping... forse anche il medico aveva già smontato le tende!
La maratona di canoa e kayak, che qualche pervicace organizzatore napoletano ha voluto affiancare alla storica maratona di nuoto, è stata invece fissata alle 11 per i singoli ed alle 12 per i doppi... ovviamente gli ultimi sono arrivati primi ed anche noi turisti del mare abbiamo impiegato tutti meno di 6 ore per giungere a destinazione, potendo così assistere all’arrivo dei veri campioni della giornata: i nuotatori!
C’erano, però, medaglie anche per noi, e per i primi classificati addirittura coppe e targhe, nonché l’irrinunciabile foto-ricordo sul palco con le “autorità”... il fermento degli ultimi giorni è almeno servito per raggiungere forme organizzative tanto eccelse (!)
Non tutto però è filato liscio... a cominciare dal mare, che era tutt'altro che liscio: onde formate e frangenti al traverso che ci hanno fatto scarrocciare, rovesciare e ritardare l’arrivo...
Siamo partiti in 9 (oltre i 5 doppi che ho solo intravisto quando ci hanno raggiunti e superati) e subito fuori dal porticciolo di Marina Grande ci siamo aperti a ventaglio in cerca della rotta migliore per faticare poco e pagaiare veloci... dopo poco più di mezz’ora ho perso di vista Idelfonso che, tanto andava veloce, che deve avere impiegato meno del traghetto di linea per arrivare a Napoli... dopo un’oretta ho perso di vista anche tutti gli altri dell’allegra comitiva, sia perché le canoe colorate erano spesso nascoste dalle onde di un mare sempre più formato, e sia perché alcuni hanno orientato le barche in direzioni davvero opposte!
Dopo poco più di due ore abbiamo raggiunto l’ultimo dei nuotatori, e dopo un altro paio d’ore il grosso del gruppo che sembrava accerchiato dai gommoncini del seguito... dei nostri gommoni di appoggio, messi a disposizione dal Comune di Napoli, abbiamo ben presto perso le tracce perché, mentre per le prime ore di gara ci hanno pedinato a dovere, per le restanti ore di traversata sono letteralmente scomparsi, mandando in bestia più d’uno di noi... abbiamo poi scoperto all’arrivo che erano stati utilizzati per recuperare i tanti arbitri di gara che avevano cominciato a vomitare per il mal di mare e che volevano essere portati a terra (due addirittura sono finiti in ospedale!).
Ci hanno premiati sul palco e ci hanno riempito di medaglie, targhe e coppe che ho faticato a riportare a casa in kayak...

Ma la vera ciliegina sulla torta è stata la visita inaspettata all’acquario!
Fulvio, conosciuto al raduno di Punta Campanella su una micro-canoa da rodeo, ci ha raggiunto alla premiazione sul lungomare e ci ha invitati a curiosare tra le vasche dei sotterranei dell’acquario dove cura e studia decine di esemplari di tartarughe Caretta Caretta.
La sera abbiamo cenato con una irrinunciabile pizza napoletana e abbiamo tirato tardi a chiacchierare...
Il traghetto che la mattina della domenica ci ha riportati a Capri partiva alle 9 ed era stracarico di turisti e villeggianti, tanto che all’arrivo al porticciolo di Marina Grande abbiamo impiegato un tempo infinitamente lungo per riuscire a sbarcare con i kayak, dovendo stare bene attenti ad evitare le gambe dei passanti, i passeggini, i cani e le troppe valigie al seguito...
Abbiamo preso due caffè perché nel frattempo si era rannuvolato un po’ il cielo e quando ci siamo decisi ad entrare in acqua abbiamo anche ricevuto la benedizione del cielo con qualche spruzzo di pioggerellina leggera...
Il giro dell’isola è stato davvero emozionante! Capisco ogni volta di più perché l’imperatore romano Tiberio l’ha scelta come luogo prediletto per il suo esilio volontario da Roma...
Non avevamo con noi una macchina fotografica ma anche le foto più belle non riuscirebbero a rendere merito alla bellezza dell’isola! Abbiamo dovuto lottare un po' con i motoscafi che si accalcano all’imboccatura del porto, ma li abbiamo dimenticati presto perché sembravano attratti solo dal porto: lungo tutto il resto dell’isola abbiamo ritrovato i barconi carichi di turisti sotto gli spettacolari Faraglioni e lungo il litorale di Marina Piccola e poi basta!
A quanto pare non hanno ancora scoperto la bellezza commovente delle calette che si aprono a sorpresa lungo la costa frastagliata e del mare cristallino che si insinua fin dentro le grotte!
Sembra che siano capaci solo di correre in mare con grande turbinio di acqua, gasolio, frastuono e scie grigie maleodoranti, senza fermarsi ad apprezzare il silenzio della natura e l’odore del mare... peccato per loro, per noi invece... Siamo però finalmente rimasti soli, e poi in silenzio per la gran parte del giro, annusando l’aria salmastra profumata di macchia mediterranea e giocando tra le onde dorate dal sole finalmente padrone del cielo!
Le tante “lavatrici” che abbiamo incontrato lungo la costa occidentale erano provocate unicamente dal vento e dalle onde...
Di motoscafi neanche l’ombra per molte ore, salvo poi ritrovarli tutti come se si fossero dati segretamente appuntamento per un forzato rientro collettivo mentre cercavamo di traversare nuovamente su Punta Campanella... il sole del tramonto segnava un sentiero dorato sull’acqua proprio sulla nostra rotta ma, per quanto bello fosse lo spettacolo, non ci rendeva molto visibili e per un buon quarto d’ora abbiamo dovuto schivare natanti (loro si) di diverse forme, colori e, purtroppo odori...
Non siamo riusciti ad entrare nelle Grotta Azzurra per via della risacca ma ci siamo ripromessi di tornare...
Uscite domenicali a Capri per quelli che, come me, vivono felicemente in questo angolo di paradiso dovrebbero diventare un imperativo categorico...

Testo di Tatiana Cappucci

tatiyak@tatianacappucci.it

Tatiyak - viaggi in kayak a.s.d. - C.F. e P.I. 06558570963 - © 2009 MF