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Carnevale 2007 a Venezia
17 - 18 febbraio 2007
testo e immagini di Tatiana Cappucci
tratto da Pagaiando n. 3 - maggio 2007

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“Ohe, pope! Vegno stagando! Vegno premando!”
Le voci possenti dei gondolieri inondano i canali, gli scafi neri delle gondole si ergono minacciosi e asimmetrici, i lunghi remi dipinti fendono l’acqua veloci e silenziosi… visitare Venezia in kayak è al tempo stesso affascinante ed inquietante!
Indossiamo salvagente, paraspruzzi, giacca d’acqua, moffole e cappelli di lana ma per partecipare alla magia collettiva del Carnevale di Venezia abbiamo scelto anche magnifiche parrucche colorate, un naso rosso da pagliaccio ed una inossidabile bandiera della pace.
Approfittiamo della considerazione riservata alle imbarcazioni a remi per scorazzare liberamente lungo il Canal Grande, trasferendoci da una sponda all’altra per evitare i pontili di attracco dei battelli di linea; quando affrontiamo l’analoga impresa lungo il più trafficato Canale della Giudecca, evitando taxi a motore e traghetti di ogni stazza, una pilotina della Polizia ci affianca e ci scorta fino a destinazione... fantastico!
Ci intrufoliamo timidamente sotto il Ponte di Rialto, passiamo emozionati sotto l’abside della imponente Chiesa di Santo Stefano, sostiamo sotto la bella Chiesa di San Giovanni e Paolo, raggiungiamo estasiati il Ponte dei Sospiri, usciamo in Piazza San Marco e pagaiamo emozionati verso l’isola di San Giorgio Maggiore per poi goderci il tramonto in laguna scivolando silenziosi lungo le briccole che delimitano i canali navigabili...
Prima di rientrare in campeggio, però, ci dedichiamo ad una appassionante visita lungo i canali della Serenissima, seguendo la nostra guida autoctona ed ascoltando i suoi preziosi consigli, per scopriamo subito che la città si offre in tutto il suo splendore proprio a coloro che la raggiungono dal mare: i palazzi più belli si affacciano sui canali, le chiese più importanti si aprono sui canali, i campielli più grandi si protendono sui canali, tutta la città vive e lavora attraverso i suoi mille canali... Venezia vista dall’acqua è una città meravigliosa!

Poi c’è anche l’acqua torbida, le ostriche abbarbicate lungo le fondamenta, gli scoli maleodoranti che ti aggrediscono dietro l’angolo, le bucce di patata che piovono dalle balconate dei piani alti, la verdura che galleggia nel canale dopo il mercato, anche qualche topolino che fa capolino tra le grate dei depositi... però il fascino millenario della città marinara è rimasto inalterato nonostante le aggressioni della modernità!
Ci concediamo anche delle lunghe soste per la pausa pranzo, sfruttando le scalinate levigate di marmo bianco della Chiesa della Salute, ammaliati dal traffico di gondole, taxi e traghetti che infestano in Canal Grande, preoccupati dalle operazioni di sbarco ed imbarco che ci impegnano più del solito per la presenza minacciosa di alghe lussureggianti, soddisfatti del sole caldo che ci accompagna lungo il tragitto e dei turisti curiosi che usano i nostri kayak come sfondo colorato per le foto ricordo.
Ci imbattiamo poi in un clamoroso ingorgo di gondole, remi che si avvicinano, scafi che si sfiorano, piedi che si appoggiano sul muro, urla e sorrisi ed esibizione raffinata di spostamenti laterali e virate in movimento... Venezia è una palestra formidabile per affinare le tecniche del kayak da mare!
Bisogna però conoscere qualche piccolo accorgimento: quando si incrociano le gondole nei canali della Serenissima bisogna sempre tenere la sinistra, per lasciare libertà di movimento al loro lungo remo in legno; il primo senso di spaesamento viene subito superato dai gesti o dalle grida dei gondolieri che chiedono acqua o che indicano dove fermare il kayak, più di una volta ci siamo trovati incastrati sotto portoni di legno mangiati dall’acqua o spalmati sulle fiancate delle barche attraccate lungo i canali... è una sorta di singolar tenzone tra maestri remieri, condita di volta in volta da sorrisi complici e benevoli di chi apprezza il kayak oppure da sguardi torvi e indispettiti di chi si sta facendo persuaso che presto o tardi per visitare Venezia useremo tutti il kayak!!!
Ogni volta rimango affascinata dal movimento silenzioso ed elegante che i gondolieri sanno imprimere al lungo remo con il quale governano una barca indomabile, vogando a poppa per intrattenere i turisti con aneddoti e curiosità, urlando richiami tipici ad ogni incrocio per evitare scontri, sfidando le leggi della fisica e della cinetica nel mandare dritta una barca nata storta, nel mantenere un equilibrio precario e nel manovrare un solo remo come fossero due.
Gondole e gondolieri contribuiscono a rendere unica la città di Venezia!
Lasciamo il Canal Grande e ci rifugiamo nel più tranquillo Canale di Cannaregio, seguiamo Marco lungo i canali silenziosi dei sestieri meno battuti dalle rotte classiche dei turisti, sostiamo sotto la mirabile facciata della Chiesa della Madonna dell’Orto, a piedi scalzi sul mattonato rosso ed infuocato dell’ampio campo antistante, pagaiamo in silenzio fuori dalle fondamenta nuove, dirigiamo le prue verso l’isola di San Michele, il cimitero della città, fatichiamo un po’ a sbarcare a Murano ma vogliamo approfittare della visita guidata alla fornace per la lavorazione del vetro soffiato… il maestro vetraio ci ha voluto omaggiare di un incredibile cavallino blu cobalto!
In fin dei conti, trascorrere un fine settimana a Venezia non è poi un’impresa difficile: in tre ore, traffico permettendo, si arriva da Milano a Mestre, il campeggio scelto è dotato di un comodo scivolo per l’imbarco e di una darsena ampia dove lasciare le auto, i maxicaravan riscaldati sono ampi e confortevoli e l’uso della cucina ci ha permesso di trascorrere l’intera serata mangiando, bevendo e ridendo a volontà… per raggiungere la città bisogna pagaiare per qualche chilometro, ma lo spettacolo offerto dalla laguna è sempre interessante… il rientro al tramonto, poi, con il sole che tinge tutto di rosso mentre si tuffa dietro le ciminiere fumose degli impianti petrolchimici di Mestre, ci ha regalato altri momenti emozionanti, perché anche la più inquietante architettura industriale acquista un certo fascino quando viene avvolta dalla foschia della sera!
Un’esperienza da ripetere, soprattutto con la formula mista di marini e fluviali che pagaiano insieme in una delle città più belle del mondo!
 

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